L’errore di Lewis

PodioUn vero e proprio colpo di scena. Da domenica pomeriggio fino a questa mattina non ci sarebbe stato il benchè minimo dubbio: a Montecarlo il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, era stato privato dal suo team di una vittoria praticamente certa a causa della sciagurata decisione di fermare il pilota britannico ai box in occasione della safety car (entrata in pista a causa dell’incidente che ha visto coinvolti il giovane pilota olandese della Toro Rosso, Max Verstappen, e il pilota francese della Lotus, Romain Grosjean) e di montargli le gomme Supersoft a neanche dieci giri dal termine.
Pit stop decisivo HamiltonScelta che su altre piste avrebbe potuto sicuramente funzionare, ma non certo a Montecarlo, dove superare è pressochè impossibile. Abbiamo parlato di un team che ha chiesto scusa al suo pilota, di Niki Lauda che ritiene inconcepibile la sosta ai box, del Team Principal Toto Wolff che dichiara quanto segue “Avevamo paura che Sebastian Vettel potesse cambiare le gomme e montare le Supersoft per attaccarci (…) Abbiamo sbagliato i calcoli, eppure quando Lewis si stava avvicinando ai box ed era alla’Rascasse’ gli altri erano appena al ‘Tabaccaio’, infatti secondo le nostre valutazioni avremmo dovuto avere 3,5″ di vantaggio in uscita. In ogni caso la responsabilità di questo errore è totalmente nostra e Lewis ha tutte le ragioni del mondo ad essere arrabbiato, gli abbiamo fatto perdere il Gran Premio. Non possiamo che chiedergli scusa”.

A questo si aggiungano anche la faccia profondamente rabbuiata del pilota al termine della gara, la sua mancata voglia di rispondere alle domande di Martin Brundle sul podio e poi le dichiarazioni rilasciate “È accaduto tutto così in fretta, mi sono fidato del team, pensavo che anche Nico si fosse fermato, temevo che le gomme che avevo sarebbero crollate a livello di temperatura e pensavo che mi sarei dovuto difendere da piloti con la mescola più morbida e quindi più performante. Si vince e si perde tutti insieme, la mia fiducia nel team resta intonsa. È chiaro che sono deluso però sono il campione del mondo e devo comportarmi come tale per tutti i tifosi che fanno un sacco di chilometri per venire a sostenermi. Non mi resta che pensare a vincere la prossima gara”.

Non c’erano dubbi: dopo gli errori del GP della Malesia, anche a Montecarlo gli strategi della Mercedes avevano toppato in pieno. E invece, come dicevamo all’inizio, colpo di scena.
Questa mattina esce il consueto Race Edit con gli highlights del Gp del Monaco e tra 2:04-2:11 la sorpresa: il team radio tra la Mercedes ed Hamilton prima della sosta. Un team rado che cambia completamente le carte in tavola, in quanto, come possiamo ascoltare abbastanza chiaramente non è la scuderia ma proprio il pilota che chiede il pit stop lamentandosi delle gomme.

Una situazione, questa, che cambia completamente tutto quanto abbiamo visto. La faccia torva a fine gara, il voler difendere la squadra, erano forse sintomi del fatto che Lewis si sentisse responsabile del grave errore commesso? Certamente anche la squadra può aver toppato, ma un conto è invitare caldamente un pilota a fare un pit stop, un conto è predisporre un pit stop in regime di safety car in quanto il tuo pilota si lamenta delle gomme. Scenari e responsabilità diverse nelle due diverse situazioni che dimostrano se vogliamo al contempo quanto la Mercedes e Hamilton se messi sotto pressione possono sbagliare.

Nel prossimo weekend la Formula 1 sbarcherà a Montreal per il GP del Canada. Logico immaginarsi una Mercedes ancora più agguerrita visto l’esordio della versione evoluta della propria power unit, ma anche un Hamilton ancora più agguerrito pronto a prendersi una rivincita in merito all’errore commesso a Montecarlo. Poco ma sicuro.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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